L’arteterapia è una forma di approccio alla persona che utilizza il canale non verbale mediato dagli strumenti artistici, per raggiungere diversi obiettivi cognitivi, emotivi e sociali, supportare lo sviluppo positivo degli individui così come andare ad indagare dinamiche problematiche.
Un intervento di arteterapia in carcere permette al detenuto di sostenere un lavoro introspettivo e di regolazione delle emozioni, ponendolo nella condizione di visualizzare pensieri e sentimenti, desideri ed aspirazioni senza l’uso della parola .
L’arteterapia permette di aggirare i meccanismi di difesa, pur rispettandoli, aprendo possibilità di dialogo senza che ci si senta giudicati. È la forza dell’arte che se tanto rivela altrettanto nasconde. Un percorso di arteterapia inserito in questo contesto è di supporto all’individuo in difficoltà, mettendolo in condizione di confrontarsi e facendolo sentire contenuto e contenente. Può diventare un’importante occasione per favorire la riabilitazione e la socializzazione dei detenuti; in particolare attraverso l’immagine, adeguatamente interpretata, è possibile facilitare l’espressione e la comunicazione delle ansie e delle problematiche psicologiche del detenuto.
Un intervento di arteterapia in carcere ha la finalità di far riscoprire al detenuto il suo essere persona, destrutturare l’identificazione del Sé con il ruolo di deviante e riappropriarsi degli altri aspetti e funzioni della sua identità. Ha anche la finalità di attivare le risorse che possiede il detenuto elaborando il suo vissuto attraverso l’arte conferendogli una dimensione e una forma trasmissibile agli altri.
Questo processo, inizialmente difficile perché legato alle naturali resistenze di ognuno di noi, diventa, poco dopo, molto di impatto,